Sab. Lug 27th, 2024

Una delegazione del Brutium – i calabresi nel mondo è stata presente all’inaugurazione di Viale Oreste Lionello. Roma, infatti celebra l’attore/doppiatore intestandogli un viale di Villa Borghese.

A sette anni dalla scomparsa dell’attore, cabarettista e doppiatore Oreste Lionello, Roma ha intitolato questa mattina un viale di Villa Borghese all’artista nato a Rodi nel 1927. A scoprire la targa, proprio sotto Casina Valadier, in piazza Bucarest, il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il subcommissario straordinario di Roma Iolanda Rolli e il minisindaco Sabrina Alfonsi. Erano presenti alla cerimonia anche i figli dell’attore e alcuni amici, tra cui Pier Francesco Pingitore, Enrico Montesano e Martufello, compagni di Lionello nell’avventura del suo particolarissimo modo di fare spettacolo.
Già agli inizi degli anni Cinquanta aveva intrapreso contemporaneamente la carriera di autore e interprete comico a teatro e quella di doppiatore al cinema. Il debutto televisivo è nel ’56 con “Il marziano Filippo”, una partecipazione che poi continua con programmi come Dove sta zazà (1973) e Mazzabubù (1975), condotti da Gabriella Ferri, Il ribaltone (1976), Al Paradise (del quale è stato anche conduttore, 1983) e Biberon (1987), basati su una satira politica non troppo tagliente, quasi contaminata dalla commedia dell’arte, e dalla quale sono nati i personaggi più noti imitati da Lionello, come Andreotti, Mastella e Di Pietro. La stessa che anima il Bagaglino – creato negli anni Settanta con Castellacci, Pingitore, Cirri e Palumbo – con il quale Lionello rivela la sua anima di cabarettista.
Celeberrimo doppiatore, ha dato la sua inconfondibile voce a Woody Allen, sicuramente l’attore con cui si è stabilita la più grande identificazione, ma anche a Jerry Lewis, Peter Sellers, Charlie Chaplin e Marty Feldman.
“È un grande piacere essere qui, scoprire questa targa e dedicare questa strada così breve ma bella e importante perché consente di avere davanti agli occhi, sono sicuro anche i suoi, tutta la bellezza di Roma”, ha dichiarato Franceschini, che ha continuato: “Oreste ha fatto tante cose, alcune che l’hanno portato alla grande notorietà, come il doppiaggio di Woody Allen e il cabaret, altre meno conosciute che lo possono però far definire uno degli intellettuali più importanti del Novecento. È importante che Roma e il Paese decidano di ricordarlo così perché le strade hanno lo straordinario potere di donare l’eternità”.